Mi trovo quotidianamente a confrontarmi con imprenditori e responsabili marketing di aziende che hanno fatto il successo delle loro imprese, ma non vogliono uscire dai metodi applicati negli anni passati.
Sento a cantilena affermazioni da “arrampicatori sugli specchi” del tipo:
“va bene quello che faccio!”
“debbo stare attento alle spese!”
“i miei superiori non capiranno mai l’investimento!”
“questa filosofia è da testare!”
… oppure qualcuno con più confidenza, mi ha detto:
“sei un invasato della tecnologia!”
“hai le idee troppo avanti, cosa ti sei messo in testa!”
Tutti questi ragionamenti partono dal concetto che fece crollare la grande epoca dell’Antica Roma, quello di sentirsi arrivati a tutto ed essersi abituati alle comodità, come se fossero loro dovute, poiché arrivarono alla “grandiosità” con guerre e sacrifici.
Le aziende che hanno alla testa persone che fanno questi ragionamenti sono destinate in breve tempo a soccombere al mercato.
Vivranno di rendita per un po’, forse il tempo di arrivare per qualcuno, alla meritata pensione, senza pensare ad un domani.
Con la rivoluzione in atto, se non si è capaci di aggiornare le dinamiche che fanno “vivere” le imprese sul mercato, la fine per loro sarà tragica. Abbiamo i primi segnali negli USA, dove sta crollando il sistema retail, sovradimensionato per la capacità di spesa attuale. Questo crollo trascinerà verso il tracollo intere catene di negozi, figuriamoci i piccoli!
In Italia abbiamo ancora la possibilità di salvare alcune del 95% delle imprese, che sono tutte medio-piccole e facilmente più adattabili ai cambiamenti.
Affrontare l’evoluzione della propria azienda, adeguandola al mercato attuale, per un imprenditore italiano però, è un salto culturale troppo elevato e senza un’adeguata preparazione “marketing oriented” non potrà intraprendere nessun nuovo percorso, ma andrà incontro a costi inutili o azioni non remunerative.
Il marketing strategico offre un’opportunità per veder trasformare la propria azienda in un investimento redditizio, facendo si che non si finisca per lottare solo per pagare le spese, che sono sempre tante.
Quando parlo di strategie, non parlo di marketing che insegnano all’Università, perché è concepito per dare una “forma mentis” da dipendente (o sottoposto), con una visione solo parziale delle potenzialità ed una scarsa incisività nell’approccio strategico al fianco di un imprenditore completamente da “svecchiare”.
Quindi per resistere ai mutamenti di mercato un buon punto di partenza per chi fa impresa, è quello di iniziare a saperne un po’ di più. Le soluzioni sono a portata di mano, basta l’apertura mentale e l’impegno nel sapersi aggiornare.
Giorgio